Dialogare in creolo e con il Signore della storia

La storia della lingua creola.

A La storia della lingua creola.pochi anni dall’arrivo di Cristoforo Colombo all’isola Hispaniola, attuali Repubblica Domenicana e Haiti, nell’anno 1492, cominciò il tenebroso mercato del traffico di schiavi sequestrati dall’Africa. Ai Caraibi si calcola l’arrivo dei primi schiavi nell’anno 1501. La diversità dei luoghi da dove venivano presi nel Continente nero impediva strategicamente la comunicazione tra loro perché l’idioma originale di ciascuno era incomprensibile all’altro. In comune avevano solo il colore della pelle, il totale smarrimento culturale, la perdita d’identità e la grande tristezza per la situazione inumana che dovevano sopportare in terra caraibica.

A partire dal 1600, perso l’interesse per questo paese, la Spagna cede parte del territorio alla Francia e nasce così la regione indipendente della Gallia che nel tempo sarà poi denominata Haiti. Gli schiavi adottarono come lingua un francese antico. Ma proprio per lo stato di emarginazione e per le condizione di schiavitù, nasce la lingua creola che gli studiosi identificano come neo-africana per la sua sintassi e al contempo francofona per il suo vocabolario.

Questa amalgama di vocaboli da origine a un idioma comune che li permetterà nel tempo di evidenziare e raccontare la realtà che devono vivere, faciliterà la comunicazione spontanea e soprattutto darà speranza di un cambiamento per tutti. A questa lingua, col passaggio dei secoli, si riconoscerà una grammatica ricca e una vasta letteratura: novelle, racconti, poemi, opere teatrali, proverbi etc.. Agli schiavi toccherà altresì sopportare il disprezzo sistematico di chi li svalorizza perché considerati volgari in rapporto all’eleganza della lingua parigina. Arriverà comunque l’esito tanto auspicato: tutti, ricchi e poveri, neri e mulatti, parleranno il Creolo come idioma materno in tutta l’isola, sino ad oggi.

La prosperità agricola dell’isola, specialmente nella produzione di zucchero e caffè, la trasforma rapidamente in una riserva di questi prodotti per la Francia e buona parte dell’Europa, cosi che la domanda di presenza di schiavi africani aumenta scandalosamente.
In modo simultaneo all’idioma, una spiritualità con radici africane, trova ragioni favorevoli nel Vudù. È il bisogno comune di esprimere fiducia in Dio, di canalizzare allegria e tristezza. Come il Creolo, il vudù è un veicolo che si legittima nella lunga storia di questo popolo e che ha permesso l’incontro tra le persone, valorizzare il loro essere più profondo, apprezzare il loro essere neri, caraibici, haitiani, schiavi ecc… .

Qual è il nucleo fondamentale del Vudù?
In questa teologia c’è finalmente un Dio ultimo, che regge tutto, dal quale tutto dipende, soprannaturale, chiamato Mawu e che successivamente assumerà anche il nome di Bondye per l’influenza idiomatica del francese. Alcuni lo identificano come un Dio femminile legato alla Luna, altri lo considerano collegato alla divinità di Lisá, maschile, virile, vincolato al Sole.
Questo Dio è inaccessibile direttamente per l’uomo per tanto richiede degli intermediari per comunicare con Lui. Questi intermediari si chiamano Laos e sono conosciuti come Barón, Samedi, Maman Brigitte, Bamballa e altri nomi. Anche loro sono soprannaturali, di grado inferiore a Bondye, con la specificità di lodarlo e domandare per gli altri i favori che chiedono.

Nel vudù, come in molte altre religioni, ci sono Sacerdoti chiamati Hougan e sacerdotesse chiamate Mambo. Hanno come funzione specifica quella di comunicare con i loro Loas, facendosi portavoce e intercessori per i fedeli. Ci sono anche Sacerdoti e sacerdotesse chiamati Bokor che cercano e implorano il male verso gli altri.

Come il Creolo, il Vudù fu satanizzato e disprezzato perché considerata una religione da ignoranti tanto da essere sistematicamente perseguitata dalle istituzioni e dal Governo. Fu molto disprezzata specialmente durante l’occupazione nord-americana, tra il 1915 e il 1934 quando l’élite haitiana la catalogò come una religione passata che ricordava lo stato di schiavitù e durante la celebre campagna di svalorizzazione iniziata da un gruppo di conservatori cattolici all’inizio degli anni ‘20.

E’ invece facilmente intuibile l’enorme forza che ebbe soprattutto nel canalizzare la fede di un popolo che aveva sofferto e credeva profondamente in un Dio d’amore che non desiderava le lacrime dei suoi figli. Fu sincretismo religioso? Senza dubbio si, ma questo non la scredita anzi la carica di forza, come accadde anche per il Cristianesimo e per tanti altri credi religiosi che durante la storia hanno purificato lentamente l’immagine di Dio. Ha essa inoltre un particolare aspetto familiare, magico, caratteristica della spiritualità di molti popoli africani. Un dato molto importante da considerare è che tutt’oggi si conta che almeno il 50% della popolazione haitiana dichiara di praticarla.

Ci sono alcuni aspetti totalmente falsi che cercano di ridicolizzarla e fare di essa un manifestazione folcloristica senza categorie, utilizzando ad esempio il tema della risurrezione dei morti che diventano Zombie e che successivamente mangeranno le persone che li hanno risvegliati, o la pratica di torturare a distanza le persone per mezzo di una bambola infilzata da uno spillo, o ancora a proposito della magia nera che sarebbe un piano imaginario legato a uno stato febbrile.

Questo Vudù è molto lontano e disconosce quel Vudù che dà forza spirituale a un popolo e che l’aiutò concretamente a raggiungere l’indipendenza nel 1804. Questo Vudù portò all’abolizione immediata e definitiva della schiavitù e la nascita della Costituzione di questo paese, una religione che riconosceva con misericordia i diritti della maggior parte delle persone, in particolare dei più poveri.

Nel Vudù si ha fede in un solo Dio che è fonte di amore e che anela al benessere di tutti suoi figli e figlie. In altri tempi si tentò di rendere silente il Creolo per impedire la comunicazione tra le persone di questa terra e allo stesso modo il Vudù per interrompere ogni contatto tra Dio e il popolo.

Creolo e Vudù sono aspetti chiave del popolo haitiano che cercano di resistere a un tempo dove tutto si vende e si compra e i valori sacri vanno perdendosi. Il Creolo per riconoscersi fratelli con una storia comune, il Vudù quale fonte spirituale in un cammino non sempre facile nella storia passata e futura di questo popolo.

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