Amare senza saperlo!

“Dopo le vacanze natalizie tra le nostre montagne siamo prossimi a ripartire. Il pensiero su Haiti è lo stesso caos di quel paese. C’è tanta voglia di tornare accanto ai colleghi caraibici e rimettersi al lavoro tra quei nuclei di speranza che ci hanno educato alla missione e allo stesso tempo il pensiero ritorna a quella condizione di estrema miseria e instabilità in cui è immerso il paese.

Il nostro è un semplice discreto invito a mobilitarsi per trasformare la realtà, non possiamo essere altro che testimoni attenti e porgere una mano quale segno di tutte quelle persone che, in un’ottica di universale fraternità, hanno dato il loro contributo al Progetto.

Manca energia in Haiti, manca acqua potabile, manca istruzione, mancano infrastrutture, mancano strade, manca la politica, mancano alberi, manca libertà di scegliere il proprio destino, manca giustizia, manca sanità, manca il turismo, manca un libro per ciascun bambino, manca il futuro negli occhi di tanti.

È un grande supermarket di ONG che da anni attingono alle risorse internazionali perché tutti desiderano un mondo migliore, ma Haiti sembra comunque sprofondare sempre più in basso.

La miseria a cui è consegnato questo popolo pur certo non estraneo a responsabilità, sembra avere la meglio. Ha quindi senso essere là, dove avere un impatto sociale significativo pare utopia? Credo di si, anzi, proprio questo ricolloca la missione a ciò che a mio avviso è ontologicamente il suo scopo: amare senza saperlo!

Non sono parole mio, sono di Alberto, amico missionario in Cambogia, quando racconta dell’incontro con un anziano Padre del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), anch’esso amico, a cui l’Alzheimer ha cancellato la memoria: in quell’incontro non resta che amare anche se l’altro non ne comprende le ragioni, non ci sono più ricordi, c’è un uomo e tutto il bene che posso provare.

«Così si ama Dio
o dovrebbe amarsi
con tutto il cuore
sempre e perfino, o più ancora,
se non lo sapesse»
Giuseppe Centore

Con questo spirito ripartiamo, con la stessa inadeguatezza di sempre, con la bellezza degli amici haitiani che ci stanno aspettando, con la gratitudine per i giorni trascorsi a casa.”

One thought on “Amare senza saperlo!

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  1. Solo la certezza di non essere onnipotenti e la certezza di essere inadeguati a rispondere ai molti (troppi?) interrogativi, ci fa meritevoli di tornare, di restare, di lottare, di costruire e magare anche di distruggerci per essere nuovi in ciò che siamo e in ciò che desideriamo! Questo ci insegna Haiti, solo questo.

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