La vita in missione si può immaginare come un lavoro a tempo pieno, con riunioni, preparazioni, attività di formazione, valutazioni, … ma è anche, e forse soprattutto, fatta di un lavoro che continua ogni giorno, a casa, la sera e nei giorni liberi … il lavoro di esserci per chi ha bisogno e soprattutto nei momenti di difficoltà.
Di seguito, le immagini e i racconti di alcuni momenti del mese che sta per concludersi, in cui le difficoltà e le situazioni sono più grandi di noi, ma la speranza è che la visita, la presenza e un piccolo gesto solidale possa almeno far sentire alle persone che non sono sole, anche grazie all’aiuto che viene da lontano, ma vicino con il cuore.















In visita a Baradères con Suor Marzia e Suor Iselda, amiche di Miragoâne appartenenti alla Congregazione delle Suore della Carità del Cardinal Sancha. La giornata è l’occasione per far conoscere la zona di Baradères e, assieme al nostro collaboratore Ernest, visitare 12 famiglie con persone anziane e malate e consegnare loro un kit con beni di prima necessità (cibo e prodotti igienici). Molte delle capanne sono state danneggiate dal terremoto del 14 agosto. Il lavoro pratico e umano per accompagnare queste – e tante altre famiglie bisognose – sarebbe immenso, ma anche solo una visita scalda il cuore e speriamo porti un po’ di speranza.



Dopo l’accompagnamento medico durante la gravidanza, è sempre un emozione riportare a casa mamma e neonato dopo il parto. Stephane, un piccolo “Gesù Bambino” haitiano, è venuto al mondo. Le giovani mamme meritano molta stima per come affrontano il parto con coraggio, malgrado le difficili condizioni dell’ospedale e senza alcuna garanzia di trovare le cure necessarie, sopratutto senza mezzi finanziari. Ogni volta che un bambino nasce in salute, il pensiero va alle ragazze che abbiamo accompagnato con le cure, ma non hanno avuto la stessa fortuna. Il lavoro di educazione per evitare altre gravidanze precoci nelle ragazzine avanza, ma le condizioni di povertà, mancanza di istruzione e violenza sono ostacoli che non sempre possono essere superati.




Cosa fare quando una donna onesta, vedova con 5 figli, viene messa alla porta dal compagno a cui ha dato una bambina? Questa donna, di cui i figli sono l’unica ricchezza, ha dovuto lasciare la capanna dove viveva e da un giorno all’altro si è ritrovata in strada con i figli, tra cui una ragazza madre, e con la mamma anziana. Grazie alle donazioni dal Ticino è stato possibile affittare una stanza in una casetta in mattoni e comprare un materasso. Esserci per queste donne, camminare con loro e accompagnarle è una parte importante della missione.



Il 24 gennaio 2022, due scosse sismiche di magnitudo 5,4 e 5,6 sulla scala Richter con epicentro situato tra Petite-Rivière e Anse-à-Veau. I ricordi del terremoto del 12 gennaio 2010 e del 14 agosto 2021 sono ancora vivi e risvegliano tanta paura … Al centro di salute di Madian sono stati curanti diversi feriti e soprattutto molti giovani pazienti presi dal panico. Le scosse, brevi e di minore intensità, si susseguono da ormai sei giorni. Nelle zone più rurali e più povere sono crollate le case già danneggiate dal terremoto del 14 agosto. Fortunatamente, le scuole della zona hanno riportato pochi danni. La popolazione però vive nella paura e ha allestito ripari con teloni e lenzuoli per dormire all’esterno. Esserci, mostrarsi calmi, spiegare cosa succede alla terra durante un terremoto, capire le paure e tranquillizzare è importante e speriamo che servirà a motivare i bambini a tornare presto a scuola.
Anche tutto questo è il lavoro in missione: ascoltare, esserci e stare, con loro, per loro …
Carissimi,
Forse mi ripeto, ma le foto che postate sono sempre molto intense e i vostri pensieri sono un riassunto altrettanto forte di quello che vivete ogni giorno. Io partirò il 3.2 e tornerò l‘11.2. vado a Qumran per la continuazione del progetto archeologico delle grotte dei rotoli del Mar Morto.
Un grande abbraccio, papà