Ampliare lo sguardo dell’aiuto

Oggi un uomo è venuto a casa a domandarci soldi per portare la moglie in ospedale spiegando che abitano lontano dalla strada principale ed è raggiungibile solo in moto senza poche difficoltà. Stavamo bevendo un caffè con Carmen, cooperante colombiana che abita accanto a noi, e Vailè, il suo chauffeur.

È la prima volta che qualcuno viene a casa per chiederci aiuto, normalmente, quando accade, è per strada, mani allungate che chiedono anche poco per affrontare la giornata, conseguenza inevitabile del colore della nostra pelle.

In un attimo hai davanti a te un uomo e la sua volontà, determinato e spaventato nel medesimo istante, che senza riserve dichiara la sua indigenza e chiedendo aiuto lascia presupporre che ne sei corresponsabile. In pochi istanti devi decidere se dare voce a quella parte di te che in una razione di secondo confronta la tua esistenza alla sua e senza schemi razionali asseconda quella domanda di aiuto, oppure rincorrere un senso differente, che prescinde l’estemporaneità di quell’attimo. Abbiamo cercato di dare respiro a entrambe, offrendoci di accompagnarlo in macchina o in moto con uno dei nostri mezzi. Lui non ha accettato e ha continuato a domandare esclusivamente denaro perché sarebbe stato per noi impossibile raggiungere l’abitazione, collocato in un posto troppo difficile per chi non è pratico.

I soldi non li abbiamo dati, abbiamo rinnovato la nostra disponibilità ma senza risultato.

Carmen, che vive e lavora qui da molto tempo, è certa che se avessimo fatto diversamente presto molti altri avrebbero bussato alla nostra porta.

Non è chiaro cosa fosse giusto fare, quanto ci fosse di vero in quella storia e, se fosse stata tale, quanto il nostro aiuto potesse essere così importante… probabilmente non lo sapremo mai. Vorremmo davvero entrare pian piano, fin dove possibile, certi che vi saranno sempre zone d’ombra per noi inavvicinabili, nella vita di questa terra, prendendoci a cuore la storia di chi incontreremo e sperando che qualcuno si prenda a cuore la nostra. Non cesserà comunque quell’aspettativa ne siamo coscienti e ne intuiamo i contorni, arriviamo dal mondo a colori, dove un Rolex equivale a migliaia di giorni di lavoro di un professore Haitiano.

One thought on “Ampliare lo sguardo dell’aiuto

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  1. Era l’unica via da seguire. Brava Carmen che vi ha dato un buon consiglio! So che in situazioni di indigenza, noi stiamo male nel dire di no ad un aiuto economico, ma vi possono essere molte altre strade per insegnare ad uscirne. Non dimenticate la storia del pesce e del pescare.

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