La realtà a volte è peggio

È cominciata l’inchiesta e finalmente ci avviciniamo alla realtà, per quanto sia solo una prima fotografia.

L’École presbyteral di Cholette è la prima scuola che visito.

Dalle nostre parti sarebbe impossibile chiamarla tale, trattasi di un blocco di cemento grezzo, tetto semiaperto di latta e legno (ed è quello “nuovo” rifatto dopo l’uragano Matthew), banchi improvvisati, 6 sedie per 100 alunni, o meglio, le sedie ci sono ma sono quelle della Chiesa, quindi quando questa celebra Messa la scuola è chiusa e viceversa, tre professori nessuno dei quali con qualifica.

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Raggiungibile dalla città in 20 minuti in moto attraversando due fiumi (fiumi non ponti) con una strada che non è una strada. In questa scuola gli alunni non pagano nulla perché provengono dalle famiglie più povere. Ai professori è riconosciuto un salario di 2’000 gurd al mese, circa 32 dollari americani, che spesso non ricevono perché dipende dalla capacità del Parroco, Direttore della scuola e responsabile ultimo, di rimediarli. Eppure qui accade l’educazione!

L’École nationale di Carenage è la seconda.

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Una delle 12 scuole della Regione prescelta dallo Stato per usufruire di un Programma di aiuto destinato a migliorare la qualità dell’educazione. Struttura molto bella, attrezzatura scolastica completa, spazi esterni ben pensati, bellissima vista mare. Sette professori per 60 alunni. Piccolo enorme deficit: attende da 8 anni la firma del contratto con lo Stato per diventare a tutti gli effetti pubblica, passaggio che consentirebbe la copertura dei costi di gestione. Non essendoci l’unica entrata economica sono le rette scolastiche degli alunni che consentono di pagare i professori 750 gurd al mese, circa 12 dollari! Anche qui i professori non hanno titoli accademici, quanto il Direttore che, in un paio di occasioni, ha lasciato intuire qualche piccola mancanza chiedendo ad esempio come si scrivesse in francese la parola Parrocchia o utilizzando la calcolatrice per fare un addizione di 5 numeri il cui totale era 10. Eppure qui accade l’educazione!

Due scuole sono sufficienti per renderci conto quanto difficile sarà, ma non c’è spazio per lo sconforto.

Il primo pensiero è disarmante, vorremmo favorire un percorso di crescita e di consapevolezza del valore dell’educazione a persone che, in assenza dello Stato, guadagnano in un mese il prezzo di un sacco di riso. Come puoi motivare una persona a investire in un lavoro che non gli garantisce nemmeno il minimo vitale? Il pensiero successivo però inverte i fattori: se pur nella loro inadeguatezza di preparazione, se pur in condizioni estreme… loro abitano quella speranza e perseverano… sono loro oggi quindi ad insegnarci il valore di quella parola che pensavamo di conoscere bene!
Sarà difficile, a tratti folle, ma i bimbi li abbiamo visti ed è ora che sono li ad imparare il mondo. Se riusciremmo a favorire anche impercettibili cambiamenti e ne potranno fluire, allora ne sarà valsa la pena.

L’École presbyteral di Cholette

L’École nationale di Carenage

 

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