Anche se le linee guida della nostra missione sono stabilite, ovvero il miglioramento della qualità dell’insegnamento e della salute nelle scuole, nelle prossime settimane dovremo definire più concretamente cosa, come, dove e con chi lavoreremo.
Oggi abbiamo quindi accompagnato Père Yves, il nostro principale referente locale, per una prima visita al di fuori dei confini del “nostro” paesino in modo da iniziare a farci delle idee più concrete della situazione e delle possibilità esistenti.
Dopo un tratto sulla strada nazionale (l’unica asfaltata), ci inoltriamo nell’entroterra e nonostante le strade sterrate molto sconnesse (le recenti piogge hanno scavato profondi solchi nella carreggiata), arriviamo facilmente alla Chapelle di Lhomonde, dove un gruppetto di persone, attende. Veniamo accolti con grande entusiasmo e partecipiamo emozionati alla celebrazione animata da canti e percussioni molto coinvolgenti.
Tra i presenti mi colpisce una vecchietta tutta ossa e malvestita che al momento delle offerte a fatica cammina fino all’altare per dare qualche gourde… mi sembra di vedere la povera vedova del vangelo che getta i due spiccioli nel tesoro del tempio.
Al termine della celebrazione, come consuetudine è il momento dei ringraziamenti e dobbiamo presentarci dicendo qualche parola in creolo.
Dopo la messa iniziamo una lunga serie di visite:
- un dispensario che dall’esterno sembra enorme, ma è solo una camera fatiscente
- la proprietà di famiglia di Père Yves, dove si trova ancora la capanna con il tetto di paglia in cui è nato
- una nuova Chapelle che è ancora un cantiere, ma viene già usata regolarmente
- una vecchia signora malata, seduta su un letto in una casettina di pochi metri quadri, alla quale il padre porta la comunione
- la Chiesa, decisamente la più bella vista finora (con anche dei ventilatori!) di Belle-Rivière
- Una scuola dove troviamo una lavagna sulla quale c’è una lista di ormoni che gli allievi devono studiare a memoria (cosa capiranno?!)
- Un’altra scuola in cui gli allievi devono portare da casa l’acqua per lavare le mani e dove le aule dell’asilo sono piene di escrementi di topo
- Una signora haitiana che vive negli stati uniti, ma torna in “vacanza” nella sua terra di origine, dove ha addobbato la propria casa per Natale
Al ritorno ci sentiamo stanchi, ma arricchiti per tutto quello che abbiamo visto. La giornata si conclude con una bella pioggerella che sfrutto per riempire tutti i secchi che trovo. Come se non avessimo ricevuto già avuto abbastanza regali, prima del tramonto compare anche un magnifico arcobaleno.
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