Nel mese di febbraio 2020, la Diocesi di Anse-à-Veau e Miragoâne ha lanciato il suo primo Sinodo diocesano, che terminerà a novembre con il dodicesimo anniversario della sua fondazione. Sulla scia del Sinodo dell’Amazzonia e del Mese Missionario straordinario del 2019 abbiamo accolto con entusiasmo questo evento particolare e importante per la Chiesa locale, che ci ha caldamente invitato a parteciparvi.
Il tema scelto per questo percorso di riflessione è: “Ann mache ansanm sou wout konvesyòn pastoral ak yon nouvo angajman misyoné” (tradotto: marciamo insieme verso la conversione pastorale e un nuovo slancio missionario).
Seguendo l’interessante metodo di lavoro della Chiesa sudamericana, ovviamente proprio anche di Papa Francesco, il Sinodo sarà organizzato secondo il principio Vedere, Giudicare e Agire. Queste tappe declinate in creolo (la lingua locale) e francese suonano così: Chita tande/Voir, Brase Lide/Juger, Plan travay/Agir. La Chiesa locale ha aggiunto inoltre una tappa iniziale, Lapriyé/Prier (pregare), e una finale, Fete Jezikri/Célébrer Jésu Christ (celebrare Gesù Cristo).
In pratica ogni parrocchia, associazione, corale, scuola parrocchiale, gruppo di giovani, … è invitato a riflettere su sette temi principali, quali: la parola di Dio nella vita di ognuno e nelle comunità, la vita comunitaria, la vita famigliare, i sacramenti, la vita dei poveri e lo sviluppo economico/l’ecologia, l’educazione di bambini e giovani, la cultura del popolo haitiano. Per ogni tematica, i partecipanti agli incontri e alle assemblee saranno invitati a riflettere e rispondere insieme alle domande seguenti: quali sono i punti di forza? quali sono i punti più deboli? quali ne sono le cause? cosa vorrebbe il Signore che noi facessimo per migliorare queste situazioni? quali cambiamenti ci invita a fare lo Spirito Santo? Le risposte verranno riassunte da ciascun gruppo e poi elaborate in un documento finale.
Il primo incontro si è tenuto ad Anse-à-Veau dove si sono riuniti tutti i parroci e i rappresentanti laici, fieri di mostrare il cartello con il nome della propria parrocchia.
Auguriamo a tutta la Diocesi che questo cammino di riflessione li aiuti a capire e trovare la loro identità di Chiesa e dare maggior importanza e ruolo ai laici.
Buon cammino!
Certo è un evento straordinario! potrà avere delle ripercussioni positive solo se sarà vera sinodalità e non nuova manifestazione di una Chiesa piramidale e verticistica. Non dovrà comunque essere risposta di compattezza di fronte a uno Stato in frantumi. Il sinodo dovrà verificare dove è giunta la Chiesa locale in questi 12 anni, facendo riferimento al Vaticano II e agli insegnamenti di Papa Francesco per una Chiesa in uscita, senza paura delle sue fragilità. I laici dovranno scoprire il loro ruolo (la donna in modo speciale) e si dovrà ascoltare la loro voce. La Chiesa si deve interrogare sulle vocazioni e sulla formazione, come pure sull’impegno sociale 8Caritas, scuole parrocchiali, anzianati…). L’avanzata delle chiese protestanti libere deve preoccupare. Non è sufficiente dare la colpa a loro che fanno proseliti, ma interrogarsi sul perché molti fuggono, sulle risposte che non trovano nella Chiesa cattolica, nella vicinanza spesso superficiale. Non da ultimo la Chiesa deve assumere atteggiamento di orgoglio ferito il dover vivere delle rimesse degli espatriati per poter sopravvivere o degli aiuti di organismi internazionali. Come se ne può uscire e diventare attori primi, coscienti e coerenti? Auguri!!!