Nell’ambito del nostro servizio missionario ad Haiti, il Vescovo Mons. Dumas ha chiamato Francisco ha contribuire all’organizzazione e alla realizzazione di un percorso di formazione per laici e per giovani sacerdoti. La CMSI, riconoscendo l’importanza di una formazione integrale, finanzia queste attività. Qui l’articolo pubblicato su catt.ch a questo proposito e di seguito le impressioni del primo incontro.
Durante il weekend dal 18 al 20 settembre 2020, nel Centro San Jean Paul II a Madian, si è tenuto il primo incontro formazione per il gruppo di 62 laici provenienti dalle 37 parrocchie della Diocesi di Anse-à-Veau e Miragoâne.

Si tratta di laici impegnati nel lavoro pastorale, che parteciperanno ad un percorso di formazione durante il prossimo anno. Gli obiettivi degli incontri sono quelli di far prendere loro coscienza dell’importante ruolo che come laici rivestono nelle parrocchie e di inquadrare il loro lavoro.
Il lavoro di formazione e riflessione è iniziato dalla Bibbia, partendo dall’Antico Testamento e concretamente dalla Genesi. Dopo aver spiegato e contestualizzato il testo, ne abbiamo riscoperto il significato insieme: l’intero creato è meraviglioso, è stato confidato all’essere umano per prendersene cura, proteggerlo e potersi nutrire da esso. Partendo dalla loro esperienza i partecipanti hanno potuto esprimere ciò che di buono e bello vedono nella natura. Tutti hanno riconosciuto una grande ricchezza nella natura haitiana e allo stesso tempo il ruolo di tutti nella sua protezione. Dalla lettura biblica sono emerse le idee di giustizia, armonia, equilibrio e presenza divina. Nel creato c’è un posto per tutti, così nessuno dovrebbe rimanerne escluso. Da qui è sorta immediatamente la loro domanda di fondo: ma quindi perché la miseria e perché l’abbandono, tanto presenti nel nostro paese? La risposta scaturita dalle loro riflessioni è chiara: ciò che Dio ha dato per tutti è stato accaparrato da pochi, che si sono appropriati dei beni di tutta l’umanità e da qui sono nate le disuguaglianze e le ingiustizie.

Proseguendo il nostro viaggio nelle Sacre Scritture ci siamo soffermati sul dolore e sulla schiavitù vissuta dal Popolo di Dio in Egitto. Le parole di Dio però ci hanno consolato: “Ho osservato le sofferenze del mio popolo, ho udito le sue grida”. Il nostro Dio sta dalla parte degli ultimi e delle vittime, riconoscono i partecipanti. Se si guarda alla realità di Haiti, molti sono i punti in comune con la situazione del popolo di Israele: persone sole e abbandonate nella malattia fisica o mentale, contadini e agricoltori costretti dalla siccità e dalla povertà a tagliare alberi per produrre carbone e poter guadagnare qualche gourdes, tanti bambini e giovani che non possono ricevere un’istruzione e realizzare i propri sogni. Queste sono solo alcune delle sequele lasciate dagli attuali faraoni … Purtroppo la situazione di cui ha sofferto Israele è giunta fino a noi. Ingiustizia, fame, emarginazione sono arrivate fino a qui e con tristezza a volte dobbiamo credere che ad Haiti questa realtà ingiusta voglia restare immutata.

È riapparsa la nostra speranza quando ci siamo immedesimati nella figura di Mosè. Dalla timidezza del cespuglio ardente fino al coraggio e alla decisione del confronto con il faraone, Mosè si trasforma in un vero liberatore del suo popolo. Si tratta quindi di uscire dalla schiavitù e di incamminarsi verso la Terra promessa, dove ci sarà latte e miele in abbondanza. Il cammino non sarà facile, ma richiederà disciplina da parte di tutta la comunità per rinunciare agli idoli, che ci allontanano dalla retta via. Per incamminarsi sulla via della libertà è necessario confidare in Dio, che accompagna la nostra storia. Così come è necessario che alla chiamata di Dio rispondano molti Mosè, servitori per condurre il popolo verso la salvezza. I partecipanti hanno velocemente compreso la similitudine tra la situazione del popolo d’Israele in quel tempo e l’attualità haitiana. Nonostante la difficoltà della realtà, tutti hanno compreso che Dio sta dalla parte del suo popolo. L’innata allegria, la generosità, la spiritualità e la fede sono fondamenta solide cu cui può contare il popolo di Haiti per ricostruire un paese migliore.

Vogliamo che la Chiesa diocesana sia viva e vogliamo aiutarla a prendere sul serio e comprendere il messaggio liberatore di Gesù. Poco a poco, e non senza difficoltà, cerchiamo la strada che ci condurrà alla Terra promessa.
Francisco Fabres
Pensare che proprio questo martedì sera nella nostra diocesi è partito il corso di formazione per preti giovani e per preti provenienti dall’estero. Il vescovo Valerio ha incaricato la CMSI di gestirlo. I partecipanti da noi sono una ventina e una quindicina gli incontri sparsi sul territorio. Camminiamo proprio per la stessa strada! Che bello!
Veramente bello! Buona strada a tutti!