Quando siamo arrivati ad Haiti, quasi un mese fa, le riserve d’acqua della casa erano esaurite causa del blocco del paese e da allora abbiamo attesto invano che arrivasse dell’acqua attraverso la rete locale. Dapprima ci hanno detto che mancana diesel per far funzionare la pompa del pozzo, così siamo corsi a comprarne un bidone, poi ci hanno detto che i vicini chiudevano le valvole della rete per far arrivare l’acqua a loro, poi c’era un problema di pressione, ecc… Oltre che preoccupati eravamo anche un tantino snervati, visto che ai nostri vicini invece l’acqua era arrivata!
Per fortuna a Natale c’è stata una bella piovuta che abbiamo sfruttato per riempire tutti i recipienti della casa, ma nel frattempo non ha più piovuto (a quanto pare non pioverà per tutto il mese!) per cui cui abbiamo dovuto prendere qualche secchio d’acqua dalla casa di Francisco e da quella di Carmen, che gentilmente ce l’hanno offerta.
Può sembrare banale, ma anche se non abbiamo mai rischiato di non avere acqua da bere, non poter fare il bucato, rinunciare a lavare i pavimenti, farsi la doccia con pochi litri d’acqua, lavare i piatti senza acqua corrente,… ci ha reso drammaticamente partecipi della condizione di vita della maggior parte degli haitiani di moltissimi poveri in tutto il mondo.
Ogni volta che ci spostiamo incrociamo adulti, donne e soprattutto tanti bambini che camminano sul bordo della strada, trasportando pesanti bidoni pieni d’acqua, magari anche per ore, sotto il sole cocente.
Intanto noi, dopo l’ennesima promessa andata a vuoto, decidiamo di comandare un camion d’acqua che incredibilmente arriva già la mattina seguente, con un efficenza che credevamo non possibile ad Haiti. 32’000 Galloni, ovvero circa 12’000 L sono stati sufficienti per riempire il bidone sopraelevato e la riserva a terra che speriamo di riuscire a far durare per i prossimi mesi.
Ne approfittiamo quindi per fare il bucato che era in standby e nuovamente gustiamo una doccia vera anche se tacitamente decidiamo di impegnarci per continuare con un consumo moderato.
Epilogo della storia. Mentre sto riposando sull’amaca compare una bambina con dei bidoni in mano. Farfuglia, ma chiaramente ci fa capire che le serve dell’acqua. Come mai vieni da noi? – le chiediamo. Una signora ci ha detto che voi avete tanta acqua! È tutta sporca, ha camminato parecchio per arrivare e non ha ancora mangiato per oggi (sono le 15:00). Le diamo qualche biscotto, un po’ da bere e 15 L d’acqua che a mano porterà per almeno mezz’ora fino a casa sua. Speriamo che la voce non si spanda troppo perchè non potremo fare così con tutti… Anche se noi abbiamo legittimamente fatto una scorta d’acqua e vogliamo farla durare a lungo, molti non hanno questo privilegio e a noi resta una sensazione di ingiustizia e impotenza.