Baradères a terra

A Baradères, località discosta e anche molto povera della diocesi di Anse-à-Veau e Miragoâne, forti scosse di assestamento si fanno sentire anche ad una settimana di distanza dal terremoto, che il 14 agosto ha colpito la regione. L’équipe si è recata in visita a Ernest, collaboratore del Bureau Diocésain d’Éducation, in prima linea per aiutare le famiglie che sono rimaste vittime del sisma.

Raggiunta la località di Cavaillon, cittadina del dipartimento del Sud, si lascia la route nationale 2 per inoltrarsi nella campagna e poi sulle montagne. Qui moltissime case e la grande chiesa sono ridotte in macerie. La zona è stata colpita fortemente perché lungo la strada sterrata che il jeep percorre sobbalzando non si vedono che case distrutte o gravemente danneggiate.

Salendo in montagna si incontrano molte frane e grandi sassi che avevano bloccato l’unica strada in vari punti. Un grande lavoro di sgombero è già stato svolto, così che i camion degli aiuti si spera potranno arrivare anche lì.

Giunti finalmente sulla pianura che precedere il villaggio di Baradères si devono purtroppo constatare moltissimi danni: praticamente la totalità delle abitazioni (le più povere in legno, quelle tradizionali fatte in terra/argilla, quelle più modeste in mattoni, ma anche le più belle) sono crollate oppure sono molto danneggiate. Gruppi di famiglie sono riunite sotto dei tendoni, chiamati abri, dove si scorgono materassi, lenzuoli, qualche vestito e poche stoviglie recuperate dalle macerie. Il centro di salute è gravemente danneggiato, così come anche l’edificio del liceo cattolico e la scuola delle suore.

Raggiungendo il centro della cittadina si scorgono macerie in ogni angolo, così come tende e ripari di fortuna, che sulla piazza formano una sorta di accampamento comunitario. La chiesa parrocchiale dedicata a Saint Pierre, dove si svolgevano regolarmente riunioni e formazioni, è purtroppo rasa al suolo. La scuola parrocchiale, che accoglie i bambini dell’asilo e delle elementari, è rimasta intatta a parte qualche crepa. Il direttore è sollevato, ma comunque preoccupato perché la maggior parte dei banchi della scuola erano stati spostati in chiesa in occasione della festa patronale e ora si trovano purtroppo sotto le macerie.

Anche nelle cappelle, ovvero le frazioni, di Baradères la situazione è grave, racconta il direttore della scuola parrocchiale di Les Palmes. Probabilmente in quelle località raggiungibili forse in moto, ma principalmente con i muli o a piedi, gli aiuti non arriveranno.

Anche se piccolo, diamo anche noi un contributo (acqua potabile, cloro per trattare l’acqua e altri beni di prima necessità), che Ernest dividerà e consegnerà nelle cappelle per aiutare le famiglie più bisognose.

7 thoughts on “Baradères a terra

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  1. Carissimi,
    Ogni giorno vedete nuove e vecchie distruzioni e non credo che sia semplice non farsi prendere dallo sconforto. Ma so che il vostro spirito di adattamento e di servizio può far fronte a tutto o quasi. Ogni gesto o atto che state facendo, pur semplice che sia, è importante. Pensate solo a questo. Un caro saluto papà

    1. Gli haitiani sono di esempio: malgrado tante difficoltà e il fatto di aver perso tutto riescono ad andare avanti, si adattano dormendo sotto dei tendoni o dei lenzuoli appesi e si danno da fare! Abbiamo visto tanta gente recuperare ferri dalle macerie delle case pensando già alla ricostruzione!

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