Condividere il cammino

I giorni trascorsi visitando le comunità della zona di Baradères sono stati indimenticabili, ricchi di esperienze e dettati da un denominatore comune: la condivisione. Condivisione del cammino e della fatica per raggiungere le zone di montagna, della motivazione per riuscire a riaprire le scuole malgrado le difficoltà, semplicemente della vita e delle esperienze di direttori che si dedicano completamente e volontariamente al servizio delle comunità.

Baradères è stata fortemente colpita dal terremoto del 14 agosto 2021, la chiesa parrocchiale e soprattutto le scuole cattoliche sono andate distrutte o gravemente danneggiate, le case e le capanne della popolazione anche. L’ospedale, gestito dalla comunità haitiana delle Petites Soeurs de Sainte Thérèse in collaborazione con il Ministero della Salute, è stato anch’esso colpito. Le condizioni di vita erano già molto difficili in questa zona: inondazioni frequenti, alto rischio di malaria, disoccupazione, povertà diffusa, mancanza di servizi, commerci e di strade, … La gente, che vive di agricoltura fatta in modo rudimentale e di produzione di carbone, si è ritrovata senza più niente. Pochi gli aiuti finora giunti nella zona. Attualmente è in corso un progetto di Médecins sans frontières per riparare il sistema delle canalizzazioni danneggiate e aumentare la fornitura d’acqua, ciò contribuisce a portare oltre che un bene fondamentale alla vita anche qualche impiego per giovani disoccupati della zona.

Scopo della visita missionaria era quello di visitare le scuole delle comunità più discoste e raggiungibili solo a piedi e constatare l’avanzamento dei lavori di riparazione delle scuole dopo la distribuzione delle prime donazioni giunte dal Ticino.

Nel centro di Baradères i lavori avanzano presso la scuola delle suore (anch’esse della congregazione delle Petites Soeurs de Sainte Thérèse), dove grazie alle donazioni ricevute è stata rafforzata la struttura portante con nuovi pilastri e sono stati riparati i banchi. Molto lavoro resta da fare soprattutto per la costruzione di aule provvisorie per l’asilo ormai inagibile.

Anche presso la scuola media e il liceo della parrocchia i lavori avanzano a pieno regime! L’aiuto dal Ticino è stato fondamentale per iniziare i lavori di sgombero, ristrutturazione e costruzione delle aule provvisorie. Altri aiuti saranno destinati al rifacimento delle latrine.

Un grande esempio di vita donata al servizio dell’educazione viene dal Signor Magloire, che quarant’anni fa aveva fondato la prima scuola cattolica della zona facendone la sua missione. Ci racconta che, viste le difficoltà economiche croniche date dal fatto che gli allievi che accoglie provengono dalle famiglie più povere non riescono mai a pagare la retta, per dare il salario agli insegnanti è costretto a vendere il suo bestiame e altri suoi beni. Purtroppo, il lavoro a cui ha dedicato tutta la sua esistenza è stato letteralmente raso al suolo in pochi secondi, ma non si scoraggia! Lo incontriamo con il martello in mano, intento a terminare la costruzione delle tettoie provvisorie dove ospita i bambini dall’asilo alla quarta media. Per lui le donazioni ricevute dal Ticino sono state una manna dal cielo!

Dal centro di Baradères, dopo aver attraversato le risaie ed essersi praticamente arrampicati per quasi due ore lungo una ripida valle bagnata da un torrente, si raggiunge la cappella di Thommaset. Una volta arrivati in cima alla salita si scopre un bellissimo paesaggio e una valle pianeggiante, che ricorda un alpeggio. Non sembra vero che lì risieda un buon numero di famiglie, agricoltori ed allevatori, che vivono in una natura quasi incontaminata. La scuola, che si svolge nella cappella del villaggio, è l’unica della zona. Già prima del terremoto si trovava in una situazione precaria e purtroppo ora è andata distrutta. Anche qui, il direttore e tutta la comunità si sono subito attivati per preparare le nuove tettoie, riparare i banchi e scavare la fossa per la latrina.

Attraversato il grande fiume di Baradères, si raggiunge Vincendron, cappella dove è presente una scuola parrocchiale che finalmente, grazie alle donazioni provenienti dall’Azione di Natale 2020, è stata recentemente restaurata (muri, tetto) essendo ancora gravemente danneggiata a seguito dell’uragano Matthew del 2016. Fortunatamente, la struttura non ha subito particolari danni a seguito del terremoto!

Da qui, la jeep non può continuare, quindi accompagnati dai direttori delle scuole delle cappelle di Leclerc e Tête d’eau ci mettiamo in marcia. Camminare con loro è l’occasione per conoscersi, per ascoltare racconti di vite donate per gli altri con sacrifici e senza chiedere nulla in cambio, per capire sempre di più le difficoltà di questo popolo e specialmente dei più poveri. I sentieri si arrampicano sulle montagne, facendoci attraversare fiumi e ruscelli. Le case, poco più che capanne costruite con sassi e terra, sono andate distrutte. Anche qui pochi sono gli aiuti che hanno raggiunto queste comunità: qualche telone, qualche kit alimentare, … ma i bisogni sarebbero immensi! Dopo poco più di un’ora di cammino raggiungiamo la scuola di Leclerc, che si trova in cima ad una montagna. Funge anche da cappella, dove il direttore che ci accompagna presta servizio da più di 30 anni. Anche qui le difficoltà sono molte: le famiglie senza mezzi economici non riescono a pagare la tassa scolastica annuale (equivalente a circa 10 franchi), ma il direttore cerca comunque di fare di tutto per dare almeno un salario minimo agli insegnanti (anch’esso di 10 franchi). Le donazioni dalla Svizzera permetteranno a questa scuola di riparare la cappella, che accoglierà 2 classi, e costruire delle tettoie per le altre classi. La riparazione e costruzione di nuovi banchi è prevista. Inoltre verrà costruita una nuova latrina per rimpiazzare quella distrutta. Tanta gratitudine e un sospiro di sollievo, che permetterà al direttore di affrontare il nuovo anno scolastico con speranza.

Ritornati a valle, ci rimettiamo subito in cammino per raggiungere la comunità di Tête d’eau. L’acqua non manca e gli scarponi si bagnano presto, sembra di essere al campo scout! Dopo quasi altre due ore di marcia su un sentiero accidentato e costeggiato da capanne riparate con foglie di palma, teloni o lenzuoli raggiungiamo quella che un tempo era la scuola e la cappella del villaggio. Pochi pilastri di legno intaccati dalle termini reggono qualche foglio di lamiera arrugginito, poco è rimasto della struttura dopo il terremoto … I tre direttori e Ernest, collaboratore del Bureau Diocésain d’Éducation, discutono insieme sul modo migliore per costruire i ripari sfruttando le vecchie fondamenta delle aule distrutte anch’esse da Matthew. Anche qui hanno già iniziato a scavare la fossa per la latrina.

Manca ancora una scuola all’appello: Les Palmes, sull’altro lato della valle, che raggiungiamo dopo 45 minuti di cammino proprio prima di un temporale. Grazie alle donazioni ricevute dal Ticino era stato possibile riparare il tetto della scuola parrocchiale, gli operai e la comunità avevano fatto un bellissimo lavoro. Il terremoto ha però purtroppo gravemente danneggiato o addirittura distrutto i muri della scuola e la piccola latrina già presente. A causa della presenza di una scuola protestante nelle vicinanze, la concorrenza è forte e i mezzi economici insufficienti. Dopo dialogo con il direttore e il parroco è stato convenuto di riparare la latrina e rinforzare al struttura portante per evitare di perdere il tetto. Nel frattempo, la scuola potrà ricominciare nella cappella.

Per la parrocchia di Baradères, il bilancio dell’utilizzo delle donazioni provenienti dal Ticino è più che positivo! Dedizione, impegno e trasparenza contraddistinguono queste scuole e i loro direttori. Malgrado le grandi difficoltà legate al trasporto dei materiali a causa della scarsità di carburante in tutto il paese per i gravi problemi in capitale, tutti si stanno dando da fare. Il beneficio di queste donazioni non sarà visibile solo a livello delle scuole, ma anche di operai e artigiani locali che potranno trovare un lavoro in un periodo di grave crisi socio-politica che colpisce tutto il paese.

Nella prossima puntata il racconto delle visite a Fond Tortue e Rivière Salée …

5 thoughts on “Condividere il cammino

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  1. Carissimi! Un resoconto, anche fotografico, molto significativo. Le situazioni sono davvero difficili… non è ancora stato riparato il disastro causato dall’uragano di 5 anni fa, che si deve sommare anche quello del terremoto! Difficile pensare come riescano a trovare la forza per reagire di fronte a tutte queste calamità. Veramente un popolo che meriterebbe di più! Un grande abbraccio papà

    1. Caro Mauro, hai proprio ragione, le calamità si sommano nella realtà, nei racconti e nelle storie della gente. Sempre con l’incertezza di cosa riserverà loro il futuro in un paese che sta entrando in un’ennesima crisi sociale e politica perché le gangs lo stanno tenendo in ostaggio bloccando il trasporto di carburante e seminando violenza. I più poveri e i più piccoli però non si scoraggiano e noi cerchiamo di stare loro accanto!

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