Testimoni di carità

Tra le figure più umane ed autentiche, che ormai da anni accompagnano il lavoro dei ticinesi in terra haitiana, ci sono le comunità di religiose, in particolare le suore della congregazione del Cardial Sancha di Miragoâne e le suore salesiane di Anse-à-Veau. Anch’esse sono colpite dalla crisi profonda che sta attraversando il paese e le loro scuole non possono accogliere i bambini, ma non rimangono con le mani in mano… Leggete le loro testimonianze!

Vi portiamo ad Anse-à-Veau, dove incontriamo Suor Marie Charitable, responsabile della comunità delle suore salesiane e direttrice della scuola Istituto San Giuseppe, che accoglie circa 380 bambini dall’asilo alla scuola media. Il Ticino, da ormai 10 anni sostiene il lavoro di qualità di queste religiose e dei suoi insegnanti con dei padrinati. La località si trova in una zona rurale e povera del dipartimento, le piogge scarse non sono favorevoli all’agricoltura per cui gli abitanti vivono di allevamento di capre e pecore, di pesca e soprattutto della produzione di carbone da rivendere in città. La zona è stata colpita dal terremoto del 2021, che ha impoverito ulteriormente moltissime famiglie. In mezzo a tante difficoltà, la casa delle religiose e la loro scuola è una delle migliori scuole della diocesi e riesce ad offrire ai bambini un’educazione di qualità. Ecco come questa piccola comunità vive testimoniando il Vangelo … 

“Viviamo l’amore di Cristo dedicando tempo a condividere le sofferenze dei più poveri, ascoltandoli, dando loro dei consigli e condividendo con loro ciò che siamo e ciò che abbiamo. Visitiamo le famiglie più bisognose, i malati e preghiamo con loro. Conduciamo una vita semplice, per mostrare e far capire a chi ci incontra il vero senso della vita. Accogliamo tutti, partecipiamo alle celebrazioni in parrocchia con gli altri fedeli, ascoltiamo con loro la parola di Dio e ci incoraggiamo a vicenda per fare il bene, a scuola, a casa, per le strade, … Per noi, ogni uomo e ogni donna conta e ha lo stesso valore, perché desideriamo il bene di tutti, anche se i mezzi ci mancano per rispondere ai numerosi bisogni poiché la condizione attuale è diventata molto più difficile … Gli allievi, i loro genitori e gli insegnanti non sono fisicamente con noi, perché la situazione del paese non permette la riapertura delle scuole, ma preghiamo per loro e li portiamo nel cuore. Così durante tutto il mese di ottobre preghiamo il rosario per tutti i missionari e per tutti i continenti.

A sinistra Suor Kettley, a destra Suor Marie Charitable. Nella foto a destra, al centro, Suor Ansuse, una giovane consorella giunta ad Anse-à-Veau. La cappella è decorata in tema per il mese missionario con le candele del colore dei 5 continenti.

I tempi sono difficili, ma noi confidiamo in Dio, continuiamo ad essere forti, ad avere speranza, portiamo tutte le difficoltà del nostro paese nel cuore e confidiamo che il Signore ci aiuterà a rimetterci in piedi e siamo certe che il paese non rimarrà in questo stato. In questa Giornata Missionaria Mondiale offriamo le nostre preghiere e portiamo nel cuore tutti i bambini, affinché possiamo riprendere al più presto la nostra missione dell’educazione, per aiutarli, per donare tutto ciò che siamo e che abbiamo, perché è per loro che siamo qui. Ringraziamo la diocesi di Lugano per la solidarietà e la vicinanza e preghiamo perché i missionari, ora a Santo Domingo, possano presto ritornare nei Nippes.”

Spostiamoci a Miragoâne, dove troviamo le religiose della Congregazione del Cardinal Sancha. Suor Marzia, responsabile della comunità, si trova attualmente in Repubblica Domenicana, la sua terra natale, in attesa di rientrare ad Haiti per continuare il suo servizio. Suor Janely e Suor Icelda sono invece rimaste a Miragoâne. Ci confidano … 

“Quando abbiamo capito che la situazione precipitava e che il paese si stava bloccando, abbiamo cercato di organizzare il viaggio verso Santo Domingo perché qui, con la scuola chiusa, non sarebbe stato possibile lavorare. Invece siamo dovute rimanere nel paese, perché tutti i trasporti erano fermi e non c’era possibilità di uscire. Oggi però capisco che questo era il piano di Dio per noi … Ha voluto che restassimo per aiutare e accogliere tutti i nostri poveri. Non li potevamo abbandonare. Quasi ogni giorno cuciniamo un pasto caldo e riceviamo moltissime persone a cui distribuiamo ciò che abbiamo. Non è molto, ma facciamo ciò che possiamo. Nella nostra casa abbiamo da sempre accolto i poveri, gli anziani, le persone sole, siamo abituate e conosciamo la povertà estrema in cui vivono moltissimi haitiani, ma ora è diverso… la crisi attuale sta causando un forte aumento della fame come mai avevamo visto da più di 10 anni a questa parte. Offriamo il nostro lavoro e la nostra preghiera perché la situazione migliori.”

Suor Janely e Suor Icelda al lavoro per la preparazione dei pasti e la distribuzione del cibo. Persone sole, anziani, disabili e gli amici del Village Misericorde nel cortile della casa delle suore a Miragoâne.

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