Nouvèl soti lòt bò – Notizie dall’altra parte del mare

Cari amici, 

prima di tutto, vi diciamo un grande grazie per i vostri messaggi di sostegno, ricevuti durante le ultime settimane. Ora, è però arrivato il momento di aggiornarvi, perché il paese sta vivendo momenti di fermento …

Sono passati ormai cinque mesi dalla nostra partenza come volontari ad Haiti, nei Nippes. Ci sono voluti tre mesi di tempo per l’addattamento a livello culturale, sociale e al modo di vita locale, così come per l’apprendimento del creolo e per costruire dei buoni legami con i colleghi, gli abitanti del villaggio e della regione. Incominciavamo ad abituarci, a lasciare le prime impronte nel nostro paese d’adozione e ad impegnarci nei progetti a livello delle scuole presbiterali, sottolienando la campagna per la Non-Violenza, come anche lo sviluppo di attività generatrici integrali di risorse, specialmente con la comunità e la scuola di Lohmond, un paese situato a 40 minuti da casa nostra. Volevamo anche continuare i lavori di ristrutturazione al centro « SALOMASS » per le persone in situazione di handicap, come pure al « Village Miséricorde », che ospita le persone più povere fra i poveri di Miragoâne. Appoggiavamo anche delle scuole professionali, a cui abbiamo regalato quattro macchine da cucire e una stufa a gas. 

Purtroppo, la rapida degradazione della situazione socio-politica ed economica ha aumentato drasticamente l’insicurezza nel paese, che continua a peggiorare di giorno in giorno. La comunicazione telefonica diventava sempre di più difficile a causa anche degli attacchi alle compagnie telefoniche. I trasporti e gli spostamenti erano bloccati dalle barricate erette nelle strade per protestare contro la decisione del governo di triplicare il prezzo del carburante, con la spiegazione che lo stato non aveva più soldi. È da più di due mesi ormai che è impossibile trovare del carburante nelle stazioni di servizio, perchè è venduto in nero a un prezzo elevatissimo. Per esempio, una domenica, sotto il sole di mezzogiorno, Evens, amico e guardiano della casa, arriva tutto sudato per proporci di andare a comprare in nero del diesel. In effetti, ben nascosto in un bosco, poco lontano da Paillant, si trovava un camion-cisterna con il suo autista. Abbiamo così potuto fare quasi il pieno della jeep!

Acquisto di carburante in nero

Bloccati a Paillant da numerosi giorni, con una comunicazione quasi assente, abbiamo ricevuto un messaggio di Monsignor Pierre-André Dumas, vescovo della diocesi di Anse-à-Veau e Miragoâne : « Buongiorno Sandro, Buongiorno Nadia ! … Penso che sarebbe saggio mettersi al riparo senza fare troppo rumore … à Santo Domingo … « Siate forti e abbiate coraggio! » (2 Cor 14, 5) ». 

Decidiamo quindi di lasciare il villaggio per raggiungere il centro della curia a Miragoâne. Il parroco di Paillant ci accompagna in moto, ma abbiamo dovuto fare dietrofront a causa delle barricate di protesta. In seguito, con l’aiuto di una cooperante italiana, da poco installata nelle vicinanze, all’alba siamo riusciti a raggiungere in moto la curia vescovile, con l’intenzione di proseguire subito il viaggio verso l’aeroporto di Les Cayes con il veicolo della sua ONG. Il mezzo di trasporto però non arrivò, a causa dei soliti blocchi stradali …

Barricata sulla strada nazionale all’uscita di Miragoâne

Abbiamo quindi passato qualche giorno presso la curia, un po’ stressati, ma ben accolti e sostenuti da Père Yves Voltaire, direttore del Bureau Diocésain d’Education e Vicario generale. Passavamo le nostre giornate lungo la strada di fronte, ciò ci ha permesso di creare dei legami con la gente che incontravamo: la signora del caffé, gli addetti alla sicurezza della stazione di benzina vicina, il responsabile dell’ufficio di telecomunicazione, che gentilmente ci prestava la sua connessione internet, indispensabile per organizzare la nostra partenza, per informare la nostra famiglia e la CMSI, per comunicare con Janet, cooperante che dal Canada ci ha sostenuti moralmente e tecnicamente per organizzare il nostro spostamento. Abbiamo vissuto dei bei momenti con i giovani del quartiere, desiderosi di conversare con noi “bianchi”. 

Momenti di attesa a Miragoâne nelle vicinanze della curia, nuovi amici alla stazione di benzina ormai deserta e davanti all’ufficio di telecomunicazione per approfittare della connessione internet, incontri e scambio con i govani.

La situazione di crisi peggiorava di giorno in giorno. Haiti era bloccata e le soluzioni di partenza lo erano altrettanto. Il paese stava sprofondando nel caos e nell’anarchia. Le istituzioni sociali della Chiesa e dell’aiuto umanitario sono state vittime di atti di vandalismo e saccheggio a causa della collera del popolo, generata dalla cattiva governance dei suoi dirigenti locali e dall’imposizione di certe politiche d’austerità del FMI e di certe banche internazionali. 

Qualche giorno più tardi, riceviamo da Mons. Dumas la notizia che, grazie all’aiuto di P. Louis di Anse-à-Veau (reponsabile fra l’altro della comunicazione et degli interventi d’urgenza) e di P. Yves, eravamo in lista d’attesa per un volo per Port-au-Prince. La sera tardi, abbiamo ricevuto l’informazione che due persone avevano rinunciato ai loro posti, così che, 7 ore più tardi, partivamo per il bucolico aerodromo di Fond-des-Blancs. Dopo aver liberato la pista dalle mucche, dai cani e dai bambini, il volo charter è potuto atterrare.

Aerodromo di Fond-des-Blancs. Pronti al decollo, con noi: a sinistra P. Yves Voltaire, al centro il pilota, a destra l’autista Bob.

Arrivati a Port-au-Prince, abbiamo preso il volo verso la Repubblica vicina, che con Haiti condivide la stessa isola. Ci troviamo ora a Santo Domingo, dove siamo ospiti dai padri Micheliti nel quartiere popolare Los Alcarrizos. 

Santo Domingo, la bella cappella dei padri Micheliti nel quartiere Los Alcarrizos

Scorci sulle stradine del quartiere con situazioni di povertà

E adesso ? Viviamo il momento presente e siamo sempre missionari, come ci ha detto Isabelle, la nostra referente di Fidei Donum. Siamo in contatto con la nostra famiglia, con i nostri tre figli, che ci sostengono tanto, con i colleghi haitiani, che ci tengono aggiornati sull’evoluzione del paese, e con la CMSI. Abbiamo avuto il piacere di incontrare suor Marzia, missionaria della Congregazione del Cardinal Sancha, che lavora presso la scuola Notre Dame de Lourdes a Miragoâne e al « Village Miséricorde », anche lei bloccata qui.

Attività della vita quotidiana, Nadia aiuta regolarmente in cucina.

Allo stesso tempo viviamo questo periodo con il popolo dominicano, scopriamo la sua realtà, incontriamo haitiani integrati che vivono e lavorano qui e numerosi altri rifugiati haitiani, in situazioni di povertà estrema. Su un trasporto pubblico, siamo stati testimoni di un intervento della polizia, armata fino ai denti, che ha arrestato due haitiani per un controllo. In questo quartiere di Los Alcarrizos, constatiamo che tanta gente lotta con coraggio e difficoltà per vivere degnamente. 

Quindi, vivere il presente e ascoltare le notizie di Haiti è il nostro lavoro attuale, nella speranza di ritornare nei Nippes, appena possibile, per continuare con i nostri colleghi e amici haitiani la missione comune per un’educazione alla vita. Una parte del nostro cuore si trova ad Haiti, popolo che ci ama, che amiamo e che abbiamo dovuto provvisoriamente lasciare a causa dell’insicurezza, della mancanza di comunicazione, delle strade bloccate ovunque, della mancanza di beni, delle banche chiuse e dell’impossibilità di lavorare e di continuare per il momento con il progetto.

Cari amici, grazie per la vostra amicizia e il vostro sostegno, che fanno circolare l’Amore nel mondo intero. 

Nadia e Sandro 

2 thoughts on “Nouvèl soti lòt bò – Notizie dall’altra parte del mare

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  1. Carissimi Sandro e Nadia,
    Dopo un periodo di malattia e l’operazione per cambiare la valvola mitrale con una meccanica, eccomi, ci sono anch’io, nel mio piccolo, con il desiderio di farvi arrivare il mio sostegno morale. Prego tanto che la forza e il coraggio che avete dimostrato cambiando di netto la vostra vita per portare amore e sostegno ad un popolo così in difficoltà, siano sempre con voi e con i vostri figli a casa. Vi penso e sono contenta di aver trovato questo blog dove posso seguire il vostro agire. Per il momento vi so al sicuro a Santo Domingo…
    Un abbraccio
    Katia Medici in Manzocchi

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